Teatro

Fino al 20 marzo Il Motel di Lolita al Teatro SalaUno di Roma

Fino al 20 marzo Il Motel di Lolita al Teatro SalaUno di Roma

Il teatro SalaUno presenta dal 15 al 20 marzo Il motel di Lolita di Claudio Romanelli e Guido Rossi. Il progetto è basato su una rilettura dello “scandaloso” romanzo di Nabokov. La ridicola tragedia dell’amore del maturo prof. Humbert Humbert per la dodicenne Dolores Haze diviene metafora del forse altrettanto ridicolo sbigottimento dei “padri” di oggi, memori di un passato personale di “impegno” ( i comunque mitici anni ’70), di fronte ad un movimento giovanile, come il Gothic, che vuole solo distinguersi, senza velleità rivoluzionarie o contestatrici. Non a caso il Gothic Lolita è il tipo di abbigliamento nato in Giappone negli anni ’70, ispirato al costume vittoriano per bambini. E forte è il legame di questo stile con la musica Gothic, tanto che la moda del Gothic Lolita è nata dal musicista e stilista Mana, leader dei Moi dix mois.
La musica dal vivo non può non essere allora elemento essenziale dell’azione scenica, con ricerca di contrasti, ora stridenti, ora struggenti, tra le atmosfere malinconiche e decadenti del Gothic Metal e l’urlo (sterile?) di ribellione del rock della generazione del prof. Humbert. L’azione è tutta ambientata in un motel (luogo ricorrente nel romanzo) qui metafora di un luogo di passaggio anonimo e al tempo stesso trasgressivo. Come la gioventù Gothic, agli occhi dei padri
Il Motel è un inferno cialtrone, nel quale i dannati sono imprigionati in un eterno ruolo e rivivono la parodia delle proprie colpe, . E’ qui dentro però, che  hanno la possibilità di scardinare il proprio finale per provare a vivere oltre la parola fine, dentro le dinamiche di una vita futura, che loro non hanno avuto modo di condividere.  Così ritornano protagonisti di un loro personale futuro, portandosi però appresso tutto il fardello dell’inadeguatezza della loro esistenza.
Di fatto i personaggi ritornano a vivere la speranza dell’egoismo e riaffiora così quella legge della sopraffazione, dell’inganno, che già li aveva governati in vita. Tema trasversale della piece è la responsabilità del mondo dei “grandi”  verso le generazioni future. Il  Motel diventa simbolo dell’anonimia delle passioni, chiuse in un mondo che non riesce a volgere  il proprio sguardo al di fuori del  proprio cortile.